La cura della cura: un progetto del prendersi cura
Alcune
parole sono quasi magiche. Cura ci sembra una di queste.
Cura è
termine antico, dal significato profondo, che deriva dalla parola latina Cura(m),
i cui significati originari sono pensiero, sollecitudine, ma anche
ansia e mancanza di respiro. L'intero discorso della cura è già
condensato in un'etimologia.
La cura è un mestiere, con le sue regole, i suoi limiti, le sue difficoltà e soddisfazioni.
La cura è un mestiere, con le sue regole, i suoi limiti, le sue difficoltà e soddisfazioni.
La
cura può essere un'arte: metodi e tecniche che incontrando la
creatività possono confluire nella creazione di opere d'arte.
La
cura può essere svolta da persone con ruoli e ranghi molto diversi
tra loro, in un continuo che va dai professionisti (psicologi, educatori...) ai genitori.
A
prescindere dalle diversità di ruolo e dai differenti ranghi che la
cultura vi ricama intorno, la cura implica sempre un suo discorso.
Ogni discorso implica una sua struttura significante, fatta di
soggetto, verbo, oggetto, complemento.
Chiunque
abbia sperimentato la cura nelle sue diverse forme, aspetti e
posizioni, sa che l'unico soggetto della cura è chi la richiede, chi
ne fa uso. Il soggetto come oggetto unico della cura.
Per
questa grammatica, ci piace pensare di prestare le nostre competenze
professionali a persone, che noi consideriamo sempre individui, che
possono scegliere di sperimentarsi come soggetti della cura, molto
prima che viversi come pazienti, clienti o utenti.
Vedere
sempre il soggetto della cura, nel nostro lavoro, significa
un'attenzione libera, non giudicante, profonda e rispettosa della
dignità profonda della persona, che è, e rimane, l'unica in grado
di poter agire un cambiamento strutturale nella propria storia
individuale.
Per
questo abbiamo deciso di aprire tre gruppi pilota, attraverso cui
vogliamo offrire il nostro prenderci cura per passare la cura a chi
vi partecipa.
Si
tratta di tre distinti gruppi che abbiamo voluto tematizzare a
seconda delle specificità nei codici, ruoli, linguaggi,
significazioni, desideri e difficoltà proprie dei possibili
partecipanti.
Il
numero
massimo di partecipanti ad ogni gruppo è di dieci persone, con
incontri mensili della durata
di due ore ciascuno.
Il
gruppo condivide poche ma definite regole:
nessun interesse per i giudizi di valore e su cosa possa essere
giusto o sbagliato fare; una garanzia di partecipazione e una
periodicità negli incontri; l'impegno a riportare durante gli
incontri le eventuali dinamiche tra i componenti vissute all'esterno
del gruppo stesso.
L'approccio
utilizzato è legato alla metodologia
del lavoro in gruppo libero e della condivisione tra pari, che
riconosce ai partecipanti la piena responsabilità e libertà nei
contenuti e nelle forme della condivisione, con l'accortezza di
dedicare uno spazio a tutti.
Abbiamo
deciso di proporre una doppia conduzione, per favorire la
condivisione di una pluralità nei punti di vista, spunti e
suggestioni teoriche, metodologiche e significanti a partire dalla
struttura costitutiva dei singoli gruppi.
I
gruppi saranno co-condotti
da:
- Daniela Parafioriti: psicologa, psicoanalista, formatrice, orientatrice e supervisore; lavora dal 1998 nel campo dell'educazione speciale e nei vari ambiti di intervento sociale e sanitario, in particolare in psichiatria, dal 2001 è iscritta all'ordine degli psicologi del Piemonte ed esercita come psicoterapeuta, supervisore, formatrice e orientatrice sia in Piemonte che in Lombardia
- Paolo Brusa: psicologo, formatore, supervisore e consulente; lavora dal 1994 nel campo dell'educazione speciale e nei vari ambiti della cura e dell'intervento sociale, dal 2000 è iscritto all'ordine degli psicologi del Piemonte ed esercita come psicologo, supervisore, formatore e consulente sia in Italia che all'estero.
Per
avere maggiori informazioni sulla composizione e sulle specifiche di
ogni singolo gruppo, oltre ai dettagli sull'iscrizione, è possibile
cliccare direttamente sul gruppo di vostro interesse tra:
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