i pensieri del dentro 17 - del dito e della luna.

La regina parla: "...vuoi disertare il tuo destino. Non impantanarsi nel reale... il nulla non è pesante. Niente è più lieve. E' la leggerezza stessa..." 
Eugène Ionesco, 'Présent passé, passé présent' (1968)

Un cielo dietro ad un sole.
Un sole dietro una nuvola.
Una nuvola dietro agli alberi.
Un cielo dietro ad un sole dietro ad una nuvola dietro agli alberi.
Un esserci senza esserci.
La quintessenza della vita, il reale, che si mostra, disvelato, sempre dietro a ciò che appare. Che si può cogliere nel suo essere inafferrabile. Davanti agli occhi, eppure altrove. Abitare la banalità dell’essere, al di là del bene e del male. Guardare il dito o la luna. Guardarli entrambi, il dito e la luna.
Passeggiare in luoghi che si mostrano sconosciuti, anche se sono abitati da sempre. Permettersi di fare la strada camminando, seguendo i passi che prevedono le orme che si intravvedono già nei prossimi passi. Percorrere la strada sino a dove conduce, facendola. In direzioni qualsiasi, facendosi bastare dove si arriva. Respirare l’invisibilità dell’aria, un’invisibilità pura ed essenziale. Avendo l’orizzonte dentro di sé. Un orizzonte che è insieme un limite al visibile, una separazione tra cielo e mare e terra, un punto e un luogo che da senso al viaggio e che vediamo senza mai poterlo raggiungere.



"...nulla esiste, e niente è pensato se non in antitesi 
a un contrario che anch'esso esiste e che è respinto... 
... bisogna essere seri solo a metà ..."
Eugène Ionesco, 'Présent passé, passé présent' (1968) 






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