ricordare è un po’ come sognare ad occhi aperti, e sognare ad occhi aperti è un po' come ricordare
Qualche settimana fa, per il giorno della memoria, spiegavamo cosa volesse dire avere l’ordine tassativo di stare in casa, senza poter uscire se non ad orari programmati, con il divieto di incontrare persone e di assembramento in pubblico, anche in quei luoghi che da sempre sono pubblici per eccellenza, cafè e parchi, per esempio.
Spiegavamo che la restrizione riguardava qualsiasi attività, a meno di approvvigionamento dei beni di prima necessità e delle attività produttive basilari, ma solo negli orari consentiti.
Spiegavamo che c’erano le code davanti ai pochi negozi che rimanevano aperti.
Spiegavamo come in strada passassero macchine dell’istituzione che con gli altoparlanti raccomandavano di non uscire di casa per non rischiare di morire.
Spiegavamo come ci fosse l’obbligo di circolare sempre con un documento che attestasse la condizione di necessità per uscire, da scegliere tra poche opzioni date (salute, approvvigionamento, lavoro indispensabile).
Spiegavamo che c’era comunque la possibilità di essere fermati e controllati e sanzionati a seconda dell’interpretazione del gendarme.
Spiegavamo come ci fosse un tempo in cui si viveva nel timore di doversi continuamente giustificare per il semplice di motivo di essere vivi, di voler fare comunità, di abitare la vicinanza e la condivisione. Spiegavamo che era una cosa che non doveva più accadere. E oggi?
Fare un giro dell’isolato per sgranchirsi le gambe dopo una riabilitazione motoria è condizione sanitaria?
Andare a comprare dei biscotti per la vicina di casa che non può uscire è un bisogno alimentare necessario?
Comprare della frutta fresca per il solo piacere di poterla condividere, è un’attività necessaria?
Ricordare è un po’ come sognare ad occhi aperti, e a volte sognare ad occhi aperti è un po' come ricordare ...
La forza dell'immaginazione ha il dono di comprendere le mancanze ed elevare i desideri a modello del mondo intero.
La fantasia, l’immaginazione, la proiezione simbolica aiutano a superare le difficoltà, le restrizioni, le mancanze, le chiusure, donando speranze, forza di reagire e spunti per pratiche di sopravvivenza dell’anima …
Allora immaginiamo piccoli atti, una volta considerati la norma, e ora divenuti piccoli atti sovversivi …
Immaginiamo colori … immaginiamo fiori di campo raccolti in un’uscita su un prato … il calore umano sulla pelle ... un appuntamento per un caffè nascosto in collina ... una trattoria su una stradina di campagna celata alla notorietà … lo sfiorarsi impercettibile e percettibile … un abbraccio rubato, clandestino e illegale … un caffè e un’aperitivo in compagnia …
Per abitare la realtà occorre prima sognarla, si diceva una volta … forse è il momento di tornare a sognare, respirando liberi e sorridenti ...
Commenti
Posta un commento